Israele: evacuare sud della Striscia. Hamas nega accordo sulla tregua
di Tamara Gallera

Le autorità israeliane hanno ordinato l'evacuazione della popolazione nel sud della Striscia di Gaza, ha annunciato mercoledì l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).

"Il 20 dicembre, l'esercito israeliano ha designato una nuova area che copre circa il 20% del centro e del sud della città di Khan Younis per l'evacuazione immediata", ha detto in un comunicato il servizio stampa del dipartimento.

Come rilevato dall'OCHA, nel territorio designato dall'esercito israeliano esistono 32 rifugi che ospitano più di 141.000 sfollati interni costretti a lasciare la parte settentrionale della Striscia di Gaza.

In precedenza, il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant aveva affermato che l’operazione di terra a Gaza si sarebbe estesa a nuove aree, tra cui Khan Younis, che secondo il ministro era diventata la nuova capitale del terrore.

Nel frattempo, Hamas ha smentito le notizie di un possibile accordo di cessate il fuoco umanitario con Israele. Mousa Abu Marzook, membro dell'ufficio politico del movimento, ha sottolineato in un comunicato che "non ci sarà alcun accordo fino alla fine dell'aggressione". "Il movimento ha negato [le notizie] dei media sionisti di un cessate il fuoco umanitario per un periodo da due settimane a un mese con l'intenzione di riprendere le uccisioni in seguito", ha scritto Marzook su X (ex Twitter). "La nostra posizione è chiara: nessun accordo finché non finirà l'aggressione", ha sottolineato il membro di Hamas.

Il canale televisivo arabo israeliano Makan-33 ha riferito in precedenza che Israele era pronto a sospendere le attività militari nella Striscia di Gaza per due settimane in cambio del rilascio degli ostaggi detenuti nell'enclave, ma le parti erano ancora lontane dal raggiungere un accordo.

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