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Titan e Titanic: da qualche parte c'è la fake
di
Luigi Quartucci
È tutto il giorno che sento parlare del sottomarino disperso mentre portava dei turisti a vedere il relitto del Titanic.
Se posso dire la mia, mi sembra una balla atomica!
Da ex ufficiale di marina mi sono sempre interessato alle cose del mare, adoro il mare sotto tutti gli aspetti e, tra le tante questioni, mi sono sempre interessato all'immersione, anche con sommergibili.
Il primo a usare minisommergibili per esplorare i fondali fu Jacques Yves Cousteau, che ne fece realizzare uno da utilizzare nelle immersioni dei sub della Calypso, la sua nave oceanografica.
Il sommergibile in questione non superava i 300 metri, una profondità maggiore lo avrebbe schiacciato come una lattina di coca cola vuota!
Passiamo ai sottomarini nucleari, i più avanzati tecnologicamente tra i mezzi sommergibili.
Ecco i limiti di profondità dei sottomarini a propulsione nucleare più noti: classe “Typhoon” profondità di prova 900 metri; classe Astute oltre 300 metri; classe Akula I profondità di prova 480 metri mentre si scende a 520 per Akula II e III, profondità operativa massima stimata di 600 metri...
Quindi non c'è un sottomarino nucleare che scenda oltre i 900 metri.
Il relitto del Titanic si trova a oltre 3800 metri di profondità, quasi cinque volte oltre il limite massimo di immersione di un sottomarino nucleare.
A quella profondità l'unico mezzo che può scendere non è un sottomarino bensì un batiscafo.
Il problema è che il batiscafo non è un mezzo che chiunque possa acquistare, va progettato secondo criteri ben precisi e secondo i compiti che deve svolgere.
L'uso a fini turistici se non è da escludere tassativamente è comunque altamente improbabile.
L'ingegner Sergio Cappelletti, presidente della Drass Underwater Technology and Defence, azienda che opera nella tecnologia iperbarica e nella produzione di mezzi per immersioni commerciali profonde, sottomarini compatti e veicoli per forze speciali sostiene che, dalle fotografie e dal poco materiale a disposizione, "sembra una missione svolta con tecnologie passate e apparati di sicurezza non idonei. Chi ha messo in piedi un'operazione del genere sono “underwater cowboys”, sembrano trascurati gli elementi di rischio che per una missione del genere sono superiori a quelli ordinari... La parte dello scafo resistente sembra fatta qui in titanio e fibra di carbonio, due leghe che non andrebbero unite in un mezzo pensato per trovarsi a una pressione di 380 bar."
Insomma, questo non è un sottomarino per turisti danarosi che vogliono vedere il relitto del Titanic, bensì una trappola per gonzi, caricati su una carretta idonea al massimo per immergersi in piscina e mandati allo sbaraglio.
In immersione, come qualunque sub sa, la pressione, che a livello superficie è di 1 atmosfera, aumenta di 1 atmosfera ogni 10 metri. A 3.800 metri la pressione è pari a 380 atmosfere, cioè 380 bar. Ma se lo scafo non è stato progettato correttamente si sfrittella completamente già intorno ai 300 metri!
Perciò la smettano di dire che è disperso un sottomarino turistico per le visite al relitto del Titanic.
A oggi, 20 giugno 2023, il Titanic lo hanno visto esclusivamente i robot calati dopo estenuanti ricerche da equipe scientifiche iperattrezzate.
Qui abbiamo un gruppo di sciagurati mandato a morire su una bagnarola col miraggio di vedere un relitto che nessun occhio umano ha mai visto dal vivo.
 
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