 |
Cisgiordania: commissario ONU per i diritti, l'occupazione deve finire
di
Mauro W. Giannini
L'occupazione israeliana deve finire e questo lo sanno tutti. E' la conclusione del Relatore ONu per i diritti umani che ha parlato davanti alla omonima commissione ONU relazionando sulla situazione palestinese dopo i terribili fatti di alcuni giorni fa, quando i coloni, protetti dall'esercito di Israele, hanno attaccato i villaggi palestinesi provocando morti e centinaia di feriti.
Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite ha anche criticato il ministro delle finanze israeliano di estrema destra per il commento diffuso dopo l'attacco, in cui diceva che il villaggio palestinese di Huwara dovesse essere "spazzato via", descrivendo i commenti come "un'insondabile dichiarazione di incitamento alla violenza e all'ostilità".
“La situazione nei territori palestinesi occupati è una tragedia, una tragedia soprattutto per il popolo palestinese”, ha detto venerdì Volker Turk al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, presentando formalmente un rapporto sulla situazione nei territori occupati.
Si riferiva alle osservazioni di Bezalel Smotrich, il capo di un partito pro-coloni nel governo di coalizione di estrema destra del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Smotrich ha fatto i commenti mercoledì dopo una serie di attacchi mortali palestinesi e la violenza dei coloni israeliani nella Cisgiordania occupata.
"Il mio rapporto rileva che durante il periodo di riferimento, è stata spesso impiegata dalle forze di sicurezza israeliane (ISF) la forza letale, indipendentemente dal livello di minaccia e, a volte, anche come misura iniziale piuttosto che come ultima risorsa", ha affermato Turk.
"Il mio ufficio ha anche documentato diversi casi di apparenti uccisioni mirate extragiudiziali da parte di membri delle ISF", ha detto. “Il rapporto rileva che 131 palestinesi sono stati uccisi dal personale delle ISF nell'ultimo anno in un contesto di applicazione della legge che è al di fuori di qualsiasi contesto di ostilità. Ciò include 65 persone che, a quanto ci risulta, non erano armate né coinvolte in attacchi o scontri.
“L'occupazione sta corrodendo la salute di entrambe le società a tutti i livelli, dall'infanzia alla vecchiaia e in ogni parte della vita. - ha concluso il relatore - Perché questa violenza finisca, l'occupazione deve finire. Da tutte le parti, ci sono persone che lo sanno”.
 
Dossier
diritti
|
|