David
Mills ritratto da The Guardian
trad. di Giulia Alliani
In attesa di ulteriori sviluppi del caso Mills/ Berlusconi, il Guardian si dedica oggi a tracciare un ritratto del sessantunenne avvocato inglese.
Vent'anni fa David Mills era un "barrister", cioe' un avvocato del gruppo ristretto di quelli che pronunciano le arringhe in tribunale. "Lo era gia' da dieci anni quando decise di dedicarsi a qualcosa di piu' commerciale. Verso la meta' degli anni '80 la Borsa era in continuo rialzo e la City si stava indiscutibilmente affermando come la capitale europea della finanza'.
"Enormi quantita' di denaro transitavano da Londra - ricordano i giornalisti del Guardian - e per regolare tutto quel flusso c'era bisogno di avvocati inglesi che fossero in grado di preparare e discutere schemi di contratto secondo le leggi inglesi. La domanda era alta, e la possibilita' di guadagno pure. Ciononostante, la scelta di Mills, per quanto profittevole, doveva rivelarsi fonte di notevoli grattacapi. Il suo coinvolgimento in societa' straniere, e in particolar modo italiane, doveva risolversi in una continua fonte di imbarazzo per lui e per sua moglie, il ministro della Cultura, Tessa Jowell. E cio' non e' mai stato tanto vero quanto in questi ultimi giorni, dopo la pubblicazione della famosa lettera scritta dall'avvocato al proprio commercialista".
Ma David Mills non coltiva solo gli studi giuridici. Raccontano John Hooper e Tania Branigan che sia un cuoco provetto, "capace di realizzare alla perfezione le ricette dell'amica Ruth Rogers, fondatrice del River Cafe". E non basta: "pochi anni fa, in un intervallo della carriera, si e' iscritto ad un corso post laurea del glorioso Courtauld Institute, e sua moglie sostiene che l'esperienza acquisita, torna "assai utile quando siamo alla ricerca dei Caravaggio". Mills suona anche il clarinetto in varie orchestre di dilettanti, gioca a golf e a tennis'.
"Subito dopo la laurea - racconta Hooper - era diventato consigliere per il partito laburista nel distretto di Camden, e la' aveva conosciuto Tessa jowell, allora assistente direttore dell'associazione benefica Mind, che si occupa di malati psichiatrici. La Jowell era agli inizi della sua carriera politica e fu in quel periodo che tra loro nacque l'intesa che doveva sfociare nel matrimonio. Fu dopo circa sei anni che Mills si accosto' a una zona della legge ad alto potenziale di rischio di fastidi politici. Era stato contattato dall'importante studio milanese Carnelutti, che si era rivolto a lui per impiantare il proprio ufficio londinese. Mills lo fondo' e per nove anni lavoro' in tandem con quello e con il proprio studio di avvocati, Mackenzie Mills. I due studi contavano a un certo punto circa 50 clienti. Mills stesso ha ricordato questa settimana che tra di essi 'c'erano Benetton, e un bel numero di altre grossissime societa', fra le quali la Fininvest era un cliente importante, ma non certo il piu' importante'. Alcuni dei clienti italiani avevano semplicemente bisogno di essere aiutati nei rapporti con la legge inglese. Altri tuttavia volevano consigli sull'impiego di trust e societa' offshore, e quindi l'avvocato Mills e i suoi soci fondarono una societa' a parte per trattare quella materia, la CMM Corporate Services".
Secondo il Guardian, "e' stata questa l'attivita' che gli ha provocato piu' grattacapi dopo la vendita della CMM, nel 1994. Anche se non c'era nemmeno il sospetto di qualche manchevolezza da parte sua, il suo nome e' saltato fuori nelle indagini condotte in almeno due delle societa' che aveva contribuito a formare, al di fuori di quelle della Fininvest. L'aiuto di David Mills e' stato fondamentale nella formazione di quello che i giornali italiani chiamano l'"arcipelago" Fininvest, e la geografia di questo arcipelago e' finita spesso sotto la lente degli investigatori italiani che hanno formulato accuse che, pero', non hanno mai portato a condanne. Berlusconi ha sempre negato qualsiasi addebito, insistendo di essere la vittima di una caccia alle streghe da parte delle toghe rosse. La posizione del signor Mills non e' stata meno ferma nel'affermare che la sua funzione era semplicemente quella di un consulente professionale, che ha sempre agito nei limiti della legge".
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