Silvio
Berlusconi indagato in filone caso Mediaset
di red
Stampa e agenzie hanno riportato la notizia che Silvio Berlusconi sarebbe indagato per corruzione in atti giudiziari insieme all'avvocato inglese David Mills in uno stralcio dell'inchiesta sulla compravendita di diritti cinematografici da parte di Mediaset. Mills sarebbe indagato anche per falsa testimonianza. Il giudice per le indagini preliminari Maurizio Grigo dovra' decidere se concedere la proroga delle indagini.
L'inchiesta principale riguardava la compravendita di diritti cinematografici da parte di Mediaset. In quell'occasione gli inquirenti avevano stralciato la posizione di Marina e Piersilvio Berlusconi, quella di personaggi minori ed un terzo filone di cui non erano stati forniti dettagli, che oggi sono evidentemente emersi.
Secondo la Procura di Milano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, era a conoscenza dei meccanismi usati per gonfiare i prezzi dei diritti televisivi. Centinaia di milioni sottratti alle casse di Fininvest e Mediaset sarebbero pervenuti ai suoi figli Piersilvio e Marina tramite una rete di societa' offshore che e' stato possibile scoprire mediante le rogatorie alle Bahamas ed in Svizzera, che gli inquirenti hanno sottolineato essere state a lungo intralciate dall'ufficio del ministro Roberto Castelli. Secondo i calcoli degli inquirenti, grazie ad un sistema di scatole cinesi, sarebbero stati sottratti al fisco almeno 126 miliardi di lire.
Fra gli altri dati in mano alla procura, i progetti dell'avvocato David Mills, il legale di Berlusconi, il quale si dice invece estraneo ai fatti. Mills era stato ascoltato come testimone, in altri tre processi milanesi contro Silvio Berlusconi: il procedimento sulle tangenti versate ad alcuni ufficiali e sotto ufficiali della Guardia di Finanza, il procedimento All Iberian e Sme. L'ipotese dei pm e' che in uno di questi tre processi l'avvocato inglese avrebbe testimoniato una versione 'concordata' con gli imputati.
Mills dichiaro' ai giornali britannici che non gli era possibile fare commenti sui dettagli delle accuse rivoltegli dalla procura, ma di avere sempre sostenuto di aver agito nei limiti della legge. In particolare aveva detto: "La prima imputazione riguarda gli stessi argomenti di tre precedenti processi che hanno coinvolto Berlusconi, per le cui societa', in parecchi casi, io ho agito in qualita' di avvocato per molti anni. Ho testimoniato in quei processi, e in ognuno di essi il Tribunale italiano ha riconosciuto che la procura avesse correttamente definito il mio ruolo nelle vicende sotto esame, considerandomi un consulente professionale inglese senza alcuna responsabilita' per qualsivoglia presunto reato ad altri attribuito".
Secondo Mills, accusarlo ora "a proposito di quegli stessi fatti e' ingiusto e sarebbe impossibile nel Regno Unito. La seconda eventuale imputazione riguarda presunti versamenti e prelievi relativi a conti bancari. La procura e' a conoscenza del fatto che io non avevo accesso a nessuno dei conti in questione, e che non ero a conoscenza, ne' avevo modo di venire a conoscenza, di quali transazioni vi si svolgevano. Non vi e' quindi alcuna prova che dimostri l'accusa, e mi aspetto di essere prosciolto prima dell'inizio di un eventuale processo". Arriva pero' ora l'accusa di falsa testimonianza.
L'avvocato del premier, Niccolo' Ghedini, non commenta riguardo al coinvolgimento di Silvio Berlusconi, eccetto che per la diffusione anticipata alla stampa di notizie oggetto d'indagine (ma in Gran Bretagna Observer e Guardian davano la notizia gia' il 19 marzo, sebbene essa sia stata poi rimossa). Analogo appunto venne fatto quando emerse il caso, e Mediaset promise querele nei confronti delle testate che avevano pubblicato le notizie.
A giudizio di Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, si tratta dell'ennessimo attacco nei confronti del premier ''nella migliore tradizione della sinistra di questo Paese''.
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