NEW del 24 aprile 2006

 
     

Bertinotti - Mediaset : conflitti d'interessi e libera informazione
di Rita Guma

Osservatorio sulla legalita' e sui diritti interviene sulle dichiarazioni di Fausto Bertinotti relative al 'dimagrimento' di Mediaset sottolineando che la priorita' della politica italiana e' la legge sul conflitto d'interessi, che non e' una legge contro Berlusconi.

Idem dicasi per il pluralismo dell'informazione, che va assicurato con la protezione delle piccole testate ed emittenti.

Questi non sono provvedimenti contro qualcuno, ma un modo sano di affrontare l'etica politica e la corretta informazione in Italia come in qualsiasi altro Paese civilizzato.

CONFLITTO D'INTERESSI
Oggi la carenza della legge sul conflitto d'interessi non consiste solo nel non prevedere incompatibilita' fra ruoli di diverso potere nella stessa persona (ad es. possesso di TV e presidenza del consiglio) ma nel non prevedere sanzioni a carico di chi faccia i propri interessi sfruttando posizioni di potere che dovrebbero essere invece al servizio della comunita'.

La legge sul conflitto d'interessi approvata dalla CdL prevede infatti solo formalmente l'incompatibilita', ma una volta che l'Authority preposta ha rilevato una violazione (nel governo uscente se ne e' registrata un'altissima percentuale) non puo' far altro che chiedere all'interessato di lasciare un incarico a sua scelta, quindi i profitti economici e di altra natura ottenuti da chi abbia violato la legge vengono comunque incamerati e il violatore non paga in alcun modo.

Inoltre l'Autorita' non ha poteri per costringere i familiari dei membri del governo a fornirle la loro situazione patrimoniale, come invece prevede la legge, quindi si puo' sfruttare un incarico pubblico a vantaggio di un familiare senza pagarne le conseguenze e senza che nemmeno si sappia.

A questa beffa nei confronti dei cittadini italiani va posto rimedio con severe sanzioni o con la decadenza dall'incarico istituzionale di chi contravvenga alla legge.

LIBERA INFORMAZIONE
Posto che le affermazioni di Bertinotti appaiono oggi negative per Mediaset perche' non e' stato posto prima un limite diverso alla grande emittenza privata, va considerato che - a parte la legge Gasparri, criticata anche dall'OSCE - le modifiche fatte dal governo uscente alle leggi per l'editoria ed a quelle per l'emittenza privata hanno messo in ginocchio il settore.

Da un lato sono state ridotte le fasce destinatarie degli sconti per spedizione postale dei giornali (quindi esclusione dei piccoli editori), dall'altro sono state imposte regole economiche gravose (come l'assunzione di minimo due operatori) alle piccole emittenti.

Cio' ha tagliato fuori tante voci libere edha consegnato il mercato della pubblicita' in mano alle grandi emittenti, il che ha messo ancor piu' in difficolta' le piccole. Se questa Fedele Confalonieri la chiama libera concorrenza noi la chiamiamo invece furbizia e - nel caso specifico di un premier magnate dei media - conflitto d'interessi.

Va quindi tutelato davvero il libero mercato e il pluralismo dell'informazione, non contro qualcuno, come sembra voler fare Bertinotti, ma per il bene di tutti noi, che abbiamo diritto a governanti che facciano l'interesse di tutti e ad una informazione non asservita, in cui si sentano le diverse voci ed in cui trovi spazio anche la piccola imprenditoria del settore, la quale pure da' lavoro a tante persone.

Speciale etica e politica

Speciale libera informazione

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