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Democrazie farsa
di
Vincenzo Costa
A me pare che quello che sta avvenendo in Romania sia persino troppo semplice.
I rumeni capiscono di essere stati governati da politici corrotti che hanno costruito la loro fortuna politica e personale attraverso vincoli di dipendenza con potenze straniere e che tengono più agli interessi di queste potenze che agli interessi dei cittadini rumeni.
I rumeni capiscono che questi politici stanno trasformando il paese in una enorme base militare, che il destino del paese diventa la guerra, e non hanno voglia di morire per i bruciori della Von der Leyen.
I rumeni vedono e capiscono benissimo che gli ucraini sono stati usati come carne da cannone per indebolire la Russia, e non vogliono che i loro figli vadano a morire in una guerra che non li interessa.
I rumeni vedono quello che qui da noi si cerca di nascondere: che l'Ucraina è un'enorme prigione da cui chi può scappa per non andare a morire al fronte, anche rischiando di annegare attraversando un fiume a nuoto e anche a costo di essere sparati in testa dalle guardie di confine ucraine.
Semplicemente, per quanto la UE cerchi di comprarli, e di comprare il loro voto, i rumeni capiscono che qui si compra la loro vita. E questa non ha per loro prezzo, giustamente.
Allora votano per qualcuno che dice: non vogliamo costruire un paese che si struttura e si organizza per fare una guerra, non vogliamo avere come obbiettivo del nostro paese la guerra, e non vogliamo che il futuro dei nostri ragazzi sia quello di andare a morire in trincea perché in Europa ci sono dei pazzi.
Si vota, con le solite pressioni occidentali ("se volete i fondi europei votate bene", con il solito Soros che finanzia chi a lui conviene), e nonostante tutto ciò vince a furor di popolo chi dice: non vogliamo un futuro di guerra, la Russia non è il nostro nemico.
E perché dovrebbe esserlo? Solo perché dei cretini pagati da Soros hanno deciso che chi dice così è putiniano?
Dunque, questa forza vince, e allora si fa un colpo di stato.
Sulla base di "possibili" intromissioni russe le elezioni vengono annullate. Invece da noi le intromissioni di giornali padronali, di soros, dei ricatti sul debito pubblico quelli sono normali: qui è democrazia.
Queste infiltrazioni avvengono attraverso tik tok. Cose incredibili. Altro che terrapiattisti.
Ma il punto non è solo questo: sta saltando la divisione dei poteri in tutto l'occidente. Lo si era visto negli USA, in Germania (la corte costituzionale che si assume il compito di salvaguardare la sovranità tedesca, cosa che sfugge a quella persona colta e fine che è il liberale medio), in Italia, ora accade in Romania: il potere politico e la sovranità popolare vengono annullate dalla corte costituzionale.
Diventa evidente a tutti che la divisione dei poteri è oramai a tutela di un potere elitario, il quale vivrà sin quando avrà la forza e la capacità di esercitare violenza.
Diventa evidente che la democrazia è una farsa e la politica torna ad essere un'altra cosa: esercizio della violenza. Conta solo chi ha forza.
Si sta preparando tutto ciò.
Ma il liberale italico non ha limiti nella sua intelligenza. E allora, siccome è studiato e mica viene dal popolo ignorante, legge Repubblica e la Stampa e crede che bisogna fermare Putin perché questi vuole ricostituire l'impero e arrivare sino almeno all'Oder, credendo nello stesso tempo che non Putin può essere sconfitto dagli ucraini. Il principio di contraddizione, i rudimenti del pensiero logico sono opzionali per il liberale italiota.
Quando stupidità e fanatismo si saldano la tragedia è garantita.
Come la si evita?
Mettendo da parte le distinzioni destra sinistra, capendo che i nemici sono questi pazzi, un po' ritardati ma anche per convenienza.
Per adesso bisogna unirsi tutti contro il totalitarismo liberale che ci porta a sbattere, che apre un futuro di guerra.
Il compito è salvare l'Europa dalla guerra. Lo si può fare solo a una condizione: che tutte le forze che non la vogliono si alleino tra loro.
Se non avverrà quatto gatti di liberali continueranno a dominare, come ha fatto Macron in Francia.
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