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Rackete fuori dal seminato
di
Alessandro Ferretti *
Il voto di Carola Rackete a favore dell'uso delle armi NATO sul territorio russo è, prima di tutto, di un'ingenuità e superficialità colossale.
Il suo "ragionamento" secondo cui la pace si ottiene con le bombe perché tanto Putin bluffa è degno di un asilo nido, o di un editoriale del Foglio.
Rackete è come Giovanni Lindo Ferretti: ha fatto cose che sono piaciute a tantissime persone di sinistra, ma appena esce da quell'ambito si vede che sul resto vale poco o niente.
La cosa su cui si dovrebbe riflettere è sul fatto che ormai da anni i partiti di sinistra come Linke e AVS, pur di raccattare voti e tener su la baracca scelgono i candidati di punta in base alla loro popolarità e non in base alle loro idee politiche.
Questo non solo ha conseguenze spesso catastrofiche per la loro credibilità, ma contribuisce a destrutturare ulteriormente l'area politica di sinistra seminando una confusione micidiale in un momento storico cruciale.
In definitiva, il voto di Rackete mostra che non solo non risolveremo i problemi limitandoci semplicemente a votare i partiti attuali, ma che rischiamo addirittura di complicarli.
* Coordinatore Commissione Pace dell'Osservatorio
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