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Lei non sa chi sono io
di
Giuseppe Salamone
Ce l'hanno tirata per mesi come un attacco alla persona. Una vittima, uno stinco di santo perseguitato dalla giustizia, uno dei migliori politici dell'universo, un angelo mandato dalle divinità per salvare Liguria, Italia e intero universo.
Lui ci ha scritto perfino un libro. Innocente, puro, martire, perseguitato dalla magistratura e dal giustizialismo che non permette di far governare in santa pace lor signori, governatori di peso ai quali magari dovremmo pure riservare ossequi, standing ovation e ringraziamenti perché stanno seduti su poltrone ben remunerate.
Perché ci dicono anche che lo fanno per noi, perché le loro competenze sono sopra la media e il popolo non capisce, non può capire determinate cose. Ma che ne sapete voi? Avete mai provato a fare e disfare con una telefonata, un incontro su uno yacht, una cena in un ristorante stellato con vista tramonto mentre sul vostro conto corrente vi arrivava un'indennità mensile di 13.764 euro?
Durante questa narrazione è stata giustificata e approvata l'abolizione del reato di abuso d'ufficio, in modo da sentirvi dire da qui in avanti con nonchalance da politici e dipendenti pubblici "lei non sa chi sono io".
No no, lo sappiamo benissimo, solo che ormai è diventato legale. Un cittadino se non viene servito dai suoi dipendenti si attacca al tram o in alternativa, se prima poteva denunciare un reato, adesso deve ricorrere al Tar perché quel reato non esiste più.
Solo che per andare al Tar ci vogliono i soldi, tanti soldi e quindi lo faranno solo chi i soldi ce li ha. Nulla per chi si ammazza di lavoro dalla mattina alla sera. Né stipendi decenti tantomeno Giustizia.
E per i giovani? Vai a fare un concorso e vince il raccomandato? Bene caro ragazzo o ragazza, voi non sapete chi sono loro.
Andiamo alla conclusione, Giovanni Toti, colui che diceva di essere un perseguitato ha chiesto di patteggiare una pena di 2 anni e 1 mese per corruzione impropria e finanziamento illecito. Pena che verrà sostituita con circa 2 mesi di lavori socialmente utili.
Nonostante tutto ha avuto anche l'arroganza di dare addosso ai giudici dicendo che hanno partorito un topolino quando lui stesso ripeteva che avrebbe smontato tutte le accuse. Inoltre c'è l'interdizione temporanea dai pubblici uffici, il che significa che alla prossima legislatura ce lo ritroveremo in Parlamento.
Dovrebbe avere la decenza di tacere dopo aver ammesso la sua colpevolezza. E invece nella Repubblica delle banane può permettersi di pontificare. Perché è bene rammentare una cosa: "Lei non sa chi sono io"...
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