NEW del 09 luglio 2005

 
 
       
 

Gli antidoti contro il terrore : pace , diritti umani e partecipazione
di Domenico Ciardulli

Nei primi anni 90 fu costituita presso le Nazioni Unite una Commissione di 28 leader politici di ogni parte del mondo, la "Commission on Global Governance". Nel novembre 1994 essa ha prodotto un rapporto dal titolo "Our Global Neighbourhood" (Il nostro Vicinato Globale).

La Commissione affermava che, di fronte all'enorme crescita della popolazione mondiale accompagnata da crisi umanitarie, catastrofi ambientali, guerre e squilibri nord sud, i Governi non possono più portare da soli l'intero peso del "government" ma devono pensare ad altri sistemi per allargare le decisioni e la partecipazione alle scelte ad altri attori.

A distanza di oltre dieci anni, nonostante quel rapporto ONU, nulla è cambiato nella sostanza. Il sistema di accentramento di poteri rimane saldo nelle mani di pochi potenti. Quei pochi potenti che, da una parte e dall'altra, stanno macinando vite umane, siano essi giovani reclute in divisa sacrificate ad una guerra che non è loro, siano essi semplici pendolari di una linea di trasporto metropolitano.

Ricche elìte sovranazionali che giocano a risiko dal loro tavolo nei grandi edifici geometrici o dal loro banchetto nascosto nel bunker sotterraneo. La loro posta in gioco si misura in sangue versato ovunque e comunque.

L'atmosfera è quella che nel 1981 descriveva il sociologo Giancarlo Quaranta: senza potere dei cittadini non c'è possibilità di assicurare governabilità e quindi è difficile immaginare una via di uscita caos. L'estraniazione diffusa dalla vita reale per immergersi in bisogni indotti stanno dando i frutti di nuove anonime generazioni in crisi di coscienza e di pensiero.

Siamo inermi rispetto a ciò che succede. Ritornano le immagini di corpi innocenti straziati. La risposta è sempre la stessa: più telecamere. più cani poliziotto, più rigore nei controlli ma mai si progetta un nuovo rapporto con i "sudditi", mai si è immaginato un progetto educativo finanzato dall'assessorato Ma oggì la guerra si combatte con le idee. Un potenziale kamikaze può nascondersi in ogni grande condominio di una città distratta come Roma. Sarebbe una disfatta.

Sarebbero insufficienti tanti reggimenti per fermare il mostro che avanza e che tutto distrugge nel suo cammino. Un vero e proprio declino di ottimismo. I tanti disseminati germogli di movimenti che, in questi anni, a livello locale e internazionale, hanno affermato il loro diritto di contare e dare il loro contributo alle scelte dei governi, sono stati spesso criminalizzati invece che essere considerati risorsa per la salvaguardia del pianeta.

C'è bisogno di risvegliarsi per prendere in mano le redini del nostro destino, per fermare i conflitti e il sottosviluppo. I veri antidoti al terrore stanno nelle persone comuni di tutti i giorni, le stesse persone che spesso vengono viste come intralcio ma che costituiscono l'uovo di colombo per una chiusura del contratto perfetta che riesce a tenere concordi e uniti tutti.

Speciale terrorismo

Speciale diritti

Speciale pace


by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

 

Terrorismo: lettera di Al Qaeda minaccia l'Europa