NOTIZIARIO del 27 aprile 2004

 
     

Doping , ciclismo : inchiesta nata da morte sospetta
di red

L'inchiesta giudiziaria sul doping nel mondo del ciclismo e dell'atletica e' nata dalla morte sospetta di un ciclista amatoriale di 45 anni avvenuta lo scorso anno a Firenze.

E' emerso nel corso della conferenza stampa tenuta presso la sede dei Nas con la presenza del sostituto procuratore di Roma Paolo Ferraro, il magistrato incaricato del fascicolo. Gli inquirenti si sono insospettiti perche' la vittima non presentava alcuna patologia naturale che ne giustificasse la morte. Non si trattava della prima avvisaglia, per cui si e' deciso di indagare ed e' stato scoperto un mondo imprevisto.

In una azione che ha visto fin qui impegnati 700 componenti dei Carabinieri sono emersi collegamenti fra alcuni ciclisti appartenenti a determinate societa' e il doping, con la complicita', naturalmente, di alcuni medici e infermieri e degli allenatori. Fra le prove alcune intercettazioni telefoniche e riprese video in Lazio ma soprattutto in Toscana, dove era avvenuto il primo decesso sospetto e dove sembra vi fosse il nucleo centrale della vicenda.

Una delle accuse per alcune persone coinvolte nella vicenda, e' quella di aver condizionato - grazie alla rete di connivenze - i risultati degli esami antidoping. Sono state sequestrate significative quantita' di sostanze dopanti ad azione ormonale come ormoni della crescita, eritropoietina, darbepoetina.

Il sostituto procuratore Ferraro ha sottolineato l'importanza di una inchiesta che ha fatto emergere uno spaccato "vasto e preoccupante" di atleti che sono le vittime di questa situazione. Il magistrato ha parlato di "terribile superficialita' che produce guai nel breve e medio periodo, specie nel settore non professionistico."

Il magistrato ha poi confermato che oltre alla morte del ciclista dilettante fiorentino, le indagini hanno toccato anche altri decessi sospetti ed episodi di malore di atleti non professionisti. Ferraro magistrato ha sottolineato che i tempi dell'inchiesta sono casuali e non finalizzati a mettere in crisi il Giro d'Italia che si corre in questi giorni.

Il magistrato non ha confermato ne' negato collegamenti con altre indagini antidoping in corso da anni in altre procure d'Italia.

Il doping e' comunque diffuso nel mondo dello sport amatoriale. Un controllo effettuato dalla commissione di vigilanza sul doping sulla Federazione Italiana Gioco Calcio e sulle federazioni pesistica e cultura fisica, Triathlon, Tiro a volo e Squash entrambe ha evidenziato che minimo il 3% degli sportivi e' dopato, con prevalenza nel settore dell'atletica.

Il Coni aveva svolto in precedenza ricerche che avevano rivelato nel 2000 una percentuale dello 0,9%, nel 2001 dello 0,8% e nel 2002 dello 0,6%, quindi il fenomeno e' in aumento.

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