NOTIZIARIO del 30 agosto 2004

 
     

Iraq : Sadr dichiara il cessate il fuoco e pensa alla politica
di red

Mouqtada Al Sadr ha decretato una tregua nazionale dopo tre settimane di aspri combattimenti con le forze americane e quelle governative irachene a Najaf. L'imam radicale sciita ha anche annunciato che il suo movimento partecipara' al processo politico. Nel 2005 sono infatti previste le elezioni irachene.

Mentre erano in corso i negoziati per risolvere la crisi della citta' santa sciita, Najaf, Naïm al-Qaabi, collaboratore di Al Sadr ha comunicato da Baghdad che "il leader Moqtada Sadr ha annunciato oggi a Najaf la fine dei combattimenti in tutto l'Iraq e l'ingresso nel processo politico del suo movimento".

Il rappresentante ha aggiunto che lo stesso Al Sadr si era rivolto ai miliziani dell'armata Mahdi ed ai suoi simpatizzanti attraverso l'Iraq chiedendo di cessare il conflitto con le forze della coalizione ed irachena. Nonostante infatti gli scontri fossero praticamente cessati a Najaf, in molte altre zone del Paese continuavano le ostilita'.

Il primo ministro ad interim iracheno Ayad Allawi si era rivolto a pu' riprese a Mouqtada Al Sadr invitandolo a deporre le armi e trasformare il suo gruppo in un partito politico. A tal fine e' stata anche varata una amnistia di un mese per chi ha commesso reati minori. Ma il giovane Imam aveva a lungo rifiutato.

Risolutivo si e' rivelato l'intervento del Grande Ayatollah Al Sistani, la massima guida spirituale sciita, tornato da Londra dove era in cura appositamente per recarsi a Najaf e discutere con Sadr la cessazione delle ostilita'. Il piano di pace firmato l'altroieri dal Al Sistani e dal leader sciita radicale ha stabilito il disarmo di Najaf e della vicina Kufa e l'evacuazione della citta' santa da parte dell'armata Mahdi ma anche delle truppe USA.

Najaf e' passata dunque sotto il controllo della polizia irachena e dei soldati della Guardia Nazionale. Il Mausoleo dell'Imam Alì e' stato richiuso per ordine delle autorita' religiose, dopo aver ospitato temporaneamente decine di migliaia di fedeli sciiti giunti nella citta' santa raccogliendo l'appello di Al Sistani.

Un oleodotto e' stato tuttavia oggi bersaglio di un atto di sabotaggio a sud della capitale. Alcuni uomini armati, giunti a bordo di un veicolo ad Hay al Nafat hanno danneggiato l'oleodotto con l'aiuto di un ordigno esplosivo, secondo testimoni. Quattro veicoli dell'esercito americano e due camion dei pompieri si trovavano sul posto ed hanno potuto domare l'incendio scoppiato subito dopo l'attacco.

Permangono nelle mani di alcuni gruppi armati alcuni ostaggi. Fra questi due Turchi sono stati liberati, mentre i due giornalisti francesi rapiti dal gruppo che ha ucciso Enzo Baldoni sono ancora nelle mani dei sequestratori e l'ultimatum sta per scadere.

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Al Sistani diretto a Najaf