NOTIZIARIO del 12 gennaio 2004

 
     

12/1 Inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione: il discorso del PG Favara

(di Elisa Mabrito) Per l'inaugurazione dell'anno giudiziario in Corte di Cassazione, il Procuratore generale Giuseppe Favara ha toccato diversi temi.

POLITICA E MAGISTRATURA
Favara ha detto "La crisi del rapporto tra politica e giurisdizioneha caratterizzato profondamente questi ultimi anni. Se dovesse protrarsi, certamente aggraverebbe la crisi della giustizia. È giunto il momento, per il bene della collettività e delle istituzioni, di porre termine alle accuse e ai sospetti reciproci, alle polemiche e alle schermaglie".
A beneficio evidente del governo ha sottolineato che: "Se si contesta il ruolo istituzionale della magistratura, si negano la funzione e i valori della giurisdizione e, quindi, le fondamenta stesse dello stato democratico".
Ma Favara ha avuto anche parole piu' chiaramente rivolte ai giudici che sanno "di dover operare, nel quadro di una più accentuata separazione delle funzioni e di una attenta riorganizzazione degli uffici giudiziari, rispettando rigorosamente i limiti tecnici della giurisdizione, senza farsi influenzare da contingenze, senza finalità moralizzatrici o di supplenza". Su questo aspetto ha precisato che "I magistrati, per primi intendono evitare commistioni di ruoli con la politica e comportamenti che possano indurre a dubitare della loro terzietà e sono impegnati, laddove è possibile, a migliorare l'efficienza del servizio che rendono alla collettività".
Sulla riforma dell'ordinamento giudiziario Favara ha detto si' alla separazione delle funzioni, non alla separazione delle carriere, nel rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura.

DURATA DEI PROCESSI
Favara ha ammesso che la giustizia e' "innegabilmente, ancora in crisi, soprattutto a causa della sua scarsa efficienza e della durata eccessiva dei processi. Il recupero dell'efficienza è l'esigenza fondamentale"...."L'attenzione di tutti deve essere perciò portata sui problemi concreti, al fine di studiare i rimedi idonei e superare questo preoccupante suo deficit, puntando su riforme processuali, ordinamentali e organizzative idonee a dar vita a una giustizia moderna e essenziale, ma pur sempre di livello tecnico pari alla nostra cultura giuridica. Le prospettive sembrano buone nel campo della giustizia civile, meno buone in quello della giustizia penale".
E il Procuratore generale ha sollecitato "riforme coraggiose"... "idonee ad avviare il sistema giudiziario italiano verso gli standard europei" tramite un "sistema rigoroso di impugnazioni, specie per quanto riguarda il ricorso alla Corte di Cassazione" che dovrebbe essere chiamata ad intervenire solo "in controversie di particolare rilevanza giuridica o economica".

CIRIO E PARMALAT
Senza farne i nomi, Favara ha richiamato i casi Cirio e Parmalat: "Recenti episodi di clamorose insolvenze - dice Favara - evidenziano i limiti dell'intervento repressivo penale e la necessità di un più adeguato sistema preventivo di controlli, interni ed esterni, a tutela dei terzi creditori nonché degli investitori istituzionali e dei piccoli risparmiatori".

TERRORISMO
Favara ha accennato nel suo discorso anche al terrorismo, toccando il tema delle BR e delle cellule islamiche.
Su queste ultime ha detto che, sebbene "il progressivo ampliamento della comunità islamica italiana, offra un quadro generale di sostanziale prevalenza di orientamenti moderati ed aperti al dialogo" c'è la possibilità di "un esiguo numero di strutture su posizioni di acceso radicalismo, aventi convergenze e connessioni con movimenti attivi a livello internazionale".
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by Bollettino Osservatorio

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