NOTIZIARIO del 1 gennaio 2004

 
     

Grazie per Auguri, ma...

A differenza di altri siti politici di sinistra, apparite sovente equilibrati e non forsennati, desiderosi di comprendere prima di giudicare, impegnati a cercare le prove prima di arrivare alle conclusioni. La polemica però è una strada larga ma scivolosa e si finisce sempre, come dire, ad un livello più basso. Infatti, non risponde al vero che sia stata mai "vietata l'esposizione delle bandiere della pace".

Invece, tutti i cittadini lo possono fare. Rientra nella libertà di opinione. Ognuno è libero di fare e dire quel che gli pare a casa sua. In casa altrui, no. Lì occorre chiedere il permesso. Lo suggerisce almeno la buona educazione. Idem per le case di tutti, quali sono le pubbliche amministrazioni per le quali è regolamentato il fare ed il non fare soltanto dalle leggi dello Stato. E la legge prescrive quali sono le bandiere consentite.

L'articolo 12 del D. P. R. 7 aprile 2000, n.121 (L'esposizione delle bandiere all'esterno e all'interno delle sedi delle regioni e degli enti locali e' oggetto dell'autonomia normativa e regolamentare delle rispettive amministrazioni) non si riferisce alla autonomia nella scelta delle bandiere da esporre ma solo alle modalità per l'esposizione delle bandiere che sono legalmente consentite e descritte in altro articolo.

E lo ricoscete voi stessi quando poi osservate che "Come si vede, le indicazioni sulla possibilita' di esporre o meno una bandiera dovrebbero essere normate dai regolamenti dell'ente locale interessato, tuttavia il margine di autonomia c'e'".

Ed infatti la legge prevede autonomia sulla possibilità di esporre o meno, in un dato luogo o ricorrenza, le bandiere previste dalla legge stessa. O vogliamo che qualche amministrazione locale, dell'Emilia oppure del varesotto, possa decidere di esporre impunemente la bandiera della tramontata Padania oppure quella della defunta Unione sovietica?

Un'altra volta, se me lo consentirete, vi obietterò alcune ragioni per cui alla pace si sposa bene la libertà (che è un valore universale) e non la giustizia (che è una convenzione politica).

Buon Anno!

Antonio Bellomo

 

Speravamo di non sembrare di sinistra, forse perche' non siamo di sinistra: fra le nostre ultime denunce c'e' quella alle violazioni dei diritti umani della Cina. Se vedo un tale che ammazza un passante, grido all'assassino, ed il suo colore politico non dovrebbe poi connotarmi.

Comunque grazie per averci letto con tanta attenzione, e soprattutto per averci giudicato " equilibrati e non forsennati, desiderosi di comprendere prima di giudicare, impegnati a cercare le prove prima di arrivare alle conclusioni".

E' uno dei complimenti piu' belli che possa ricevere chi fa informazione e cerca di farla con onesta'.

Rita Guma

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