NOTIZIARIO del 03 agosto 2004

 
     

Iraq : crimini di guerra , processare Bush e Blair ?

Esiste un percorso praticabile per processare bush e alleati per crimini di guerra?
grazie

m.cristina

Risponde Rita Guma

Purtroppo il tribunale penale internazionale, competente per crimini di guerra, non e' riconosciuto dall'amministrazione Bush.

Sembra una contraddizione in termini, essendo esso il tribunale dell'ONU, di cui gli Stati Uniti sono uno dei membri piu' importanti, nonche' componenti del Consiglio di Sicurezza, ma basta pensare a come Bush ha ottemperato alle decisioni dell'ONU riguardo all'inizio della guerra, per rendersi conto di come sia facile usare certe prerogative solo quando riguardano gli altri.

Infatti, possedendo anche l'esercito piu' potente del mondo, ed essendo alleato con altri Paesi potenti in termini di forze armate (Gran Bretagna, Australia) gli USA non sono neppure in una posizione in cui gli si possa imporre eventuali decisioni di una Corte internazionale, quindi tutto dipende dall'etica di chi dirige. E per Blair poco cambia, essendosi avventurato in questa guerra a fianco di Bush.

L'amministrazione USA ha inoltre comprato a suon di dollari l'immunita' per le truppe americane in oltre 40 Paesi in via di sviluppo del globo e anche negli altri Paesi le poche inchieste varate - ma condotte sempre da funzionari o militari americani - si sono arenate o concluse con un nulla di fatto. Persino quando vi e' stata ammissione di colpevolezza da parte dei soldati USA, essi se la sono cavata con pene minime o sono liberi, essendosi giustificati con l'aver commesso un errore.

Il Belgio prevedeva alcuni articoli di legge che permettevano di processare capi di Stato stranieri per vari delitti, tuttavia l'anno scorso la legge e' stata modificata in senso restrittivo, cioe' per delitti commessi in territorio belga o riguardanti Belgi.

Per mettere in piedi un processo penale internazionale e' storicamente sempre stata necessaria un'ampia convergenza di Paesi forti che concordassero sulla necessita' di farlo, sui crimini imputabili e sugli imputati (vedi Norimberga o Jugoslavia).

Si potrebbe comunque ricorrere - nel caso di Bush - alla Corte Suprema degli Stati Uniti, dato che essa ha dimostrato con il caso di Guantanamo di essere indipendente dal potere politico, ma in questo caso occorre appellarsi ad articoli del diritto USA eventualmente violati.

Piu' facile sarebbe quasi certamente ottenere risarcimenti pecuniari in sede civile (come stanno facendo alcune famiglie irachene presso il tribunale di Londra per i loro cari uccisi, come dimostrerebbero diverse prove, da militari britannici). Si tratta in questi casi di un giudizio che permetterebbe a tutti di sgravarsi la coscienza senza dover tecnicamente ammettere crimini a livello sia penale che politico.

Il verdetto concreto di maggior efficacia e' invece quello delle urne, dato che la maggiore ambizione per queste persone e' gestire il potere con tutti i vantaggi che esso comporta, e la maggior punizione sarebbe perderlo.

In conseguenza di una sconfitta e' poi anche possibile che venga istituita una commissione d'inchiesta su quanto verificatosi in guerra. Ma anche qui e' necessaria una forte pressione dell'opinione pubblica perche' un governo si decida ad agire in tal senso, dunque le alternative politico-elettorali devono essere credibili e migliori di coloro che si vuole punire.

A certi livelli la solidarieta' e' molto accentuata, dato che ciascuno teme di essere a sua volta trascinato in un tribunale prima o poi e spesso sa di aver commesso a sua volta una buona dose di azioni eticamente scorrette.

Insomma, si conferma ancora una volta l'importanza del voto consapevole: il potere vero di punire questi personaggi e' nelle mani dei cittadini, e un ruolo fondamentale lo ha l'informazione, che deve essere indipendente, libera e forte (non a caso molti capi di Stato e di governo cercano di pilotarla e/o possederla in massima parte).

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