NOTIZIARIO del 22 ottobre 2004

 
     

ONU denuncia le atrocità dei ribelli in Uganda
di Carla Amato

Labbra, orecchie e nasi tagliati. Questo quello che puo' aspettarsi un civile nell'atroce conflitto del Nord Uganda, la cui crisi rivaleggia in orrore ed entita' con quella del Darfur. Le Nazioni Unite hanno denunciato questa nuova crisi umanitaria che vede coinvolti 20.000 bambini rapiti ed usati come combattenti o schiavi sessuali.

Il responsabile ONU degli affari umanitari, Jan Egeland, ha relazionato ieri il Consiglio di sicurezza dell'ONU ed ha chiesto alla Comunita' internazionale di fare di piu' per far cessare quella che ha chiamato "una litania di orrori" che dura da 18 anni ed ha prodotto 100.000 morti.

Il conflitto ha indotto a fuggire oltre un milione e mezzo di persone (il 90% della popolazione), ha detto Egeland, aggiungendo che la pace nel vicino Sudan porebbe avere effetti positivi, dato che adesso produce invece un influsso nefasto anche nel Paese attiguo.

40.000 sono invece le persone che nottetempo fuggono dai villaggi e dalle proprie case per evitare di essere sorprese nel sonno dai ribelli. La maggior parte di queste sono bambini, che si riuniscono nelle piazze e sotto i portici, dormendo all'aperto.

La milizia ribelle, LRA, armata resistente di Dio - capeggiata da un cristiano, Joseph Kony, che sembra abbia basi in Sudan - combina una sorta di fondamentalismo cristiano con la ribellione politica al governo e dice di combattere per i diritti della popolazione, ma ha prodotto ai civili solo danni, perdite e violenze.

Circa l'80% dei combattenti di questa armata sono bambini fra i 10 e i 12 anni costretti con la violenza e le minacce a combattere ed a commettere a propria volta atrocita'. Lo "svezzamento" prevede talvolta che le prime violenze vengano commesse sui propri stessi familiari.

Il Tribunale criminale internazionale sta indagando su questi crimini. Egeland ha sottolineato che i governi del mondo devono avere piu' attenzione per questo conflitto, fare pressioni politiche e dare piu' aiuti per soccorrere la popolazione.

Il governo ugandese ha riportato alcuni successi contro i ribelli recentemente ed il suo ambasciatore all'ONU, Francis Butagira, non ha fatto mostra di gradire l'appello di Egeland, dicendo che le forze governative stanno vincendo la guerra contro i ribelli.

Lo speciale diritti umani


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