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NOTIZIARIO del 31
agosto 2004
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Iraq
: troppo comodo , presidente Pera ... Il giornalista de La Repubblica ha fatto una domanda interessante al Presidente Pera, nel corso dell'intervista comparsa sul quotidiano di ieri: "Presidente, la crisi irachena è sempre più drammatica. Lo stesso Bush riconosce di non aver fatto bene i conti per il dopo Saddam. Le parole della politica e la capacita' di comunicare con l'opinione pubblica araba sono soffocate dalla guerra. Come uscirne?" Dopo aver delineato un minimo di analisi sull'attuale situazione, il presidente del Senato propone una ricetta, anzi un metodo: quello della "solidarieta' occidentale". Peccato pero' che la proposta di Pera manchi di buon senso. Ed il buon senso vorrebbe che chi si mette ad invocare la solidarieta' o l'aiuto degli altri per cercare di uscire da una brutta crisi internazionale, dopo aver contribuito a cacciare sia se stesso che l'intero mondo occidentale in una sanguinosa quanto inutile "guerra all'Islam", il minimo che possa fare e' riconoscere le proprie colpe. Ammettere, per esempio, che e' stato un tragico errore cercare di portare la democrazia in Iraq sulla punta delle baionette: perche' cosi' facendo si e' data l'occasione al terrorismo fondamentalista islamico di accrescere la sua influenza ed il suo peso tra le popolazioni del Medio Oriente. Quando Pera dice che "...La posta in gioco e lo scopo degli estremisti e dei terroristi è la trasformazione dell'Iraq in uno stato fondamentalista islamico..." dice solo una mezza verita'. L'Iraq, con Saddam Hussein, era sostanzialmente indenne da Al Qaeda: e' stata invece proprio la sciagurata iniziativa militare degli Usa a suscitare le mire del fondamentalismo sull'Iraq. Questo non toglie nulla al fatto di considerare Saddam per quello che effettivamente era: un sanguinario dittatore e nemico della democrazia. Un despota assoluto che, d'altra parte, nessuno degli odierni nemici s'e' mai sentito di rimproverare - a parte qualche organizzazione della societa' civile o per la difesa dei diritti umani - quando gasava i Curdi o gli Iraniani con il nervino. Ecco che allora senza il riconoscimento delle proprie responsabilita', l'appello di Pera alla "solidarieta' occidentale" appare come il patetico tentativo di chi, sentendosi alle strette e senza via d'uscita, cerca di aggrapparsi agli altri dopo averli svillaneggiati ed insultati per la mancanza di "spirito guerriero" e di "orgoglio patriottico". by www.osservatoriosullalegalita.org _____________ I
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I soldati italiani hanno visto i prigionieri iracheni
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