NOTIZIARIO del 19 luglio 2004

 
     

Antisemitismo : Francia , Ebrei sdegnati da Sharon
di Rico Guillermo

I rappresentanti della comunita' ebraica di Francia ed il governo di Parigi hanno reagito negativamente ed in modo vivace all'appello lanciato da Ariel Sharon agli Ebrei francesi di trasferirsi in massa in Israele per sfuggire all'antisemitismo crescente.

In una riunione pubblica ieri a Gerusalemme, davanti ai rappresentanti di associazioni ebraiche americane, Sharon aveva proposto a tutti gli Ebrei di andare in Israele, ma aveva precisato che questo era assolutamente necessario per gli Ebrei francesi, per l'ondata montante di antisemitismo. Sharon ha aggiunto che "in Francia si espande un antisemitismo fra i piu' selvaggi che vi siano".

Nella dichiarazione, trasmessa dalla televisione francese, Sharon affermava che "al giorno d'oggi circa il 10% della popolazione e' musulmana, il che causa il sorgere di una nuova forma di antisemitismo fondata su sentimenti anti-israeliani".

Il governo francese ha prontamente reagito ed un portavoce ha diffuso un comunicato dicendo che le autorita' francesi hanno immediatamente preso contatto con il governo israeliano per domandare spiegazioni riguardo a questa proposta inaccettabile.

Sdegnate anche le reazioni della comunita' ebraica. Per Richard Prasquier, membro della direzione esecutiva del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche francesi, questo "gettare benzina sul fuoco e' inaccettabile".

"La comunita' ebraica e' in reale ambascia per l'avvenire dei suoi giovani, ma sa che la classe politica francese fa tutto il possibile per lottare contro questo antisemitismo" - ha aggiunto Prasquier - "Alcuni Ebrei si pongono la domanda in Francia sulla loro partenza, e' vero, ma partire vorrebbe dire pensare che la situazione non puo' essere gestita. Non siamo a questo punto", ha commentato.

Haïm Korsia, collaboratore molto vicino al Grand Rabbino di Francia, Joseph Sitruk, ha affermato che il problema della partenza degli Ebrei di Francia "non si pone nemmeno". "Noi siamo una parte dell'anima di questo Paese - ha spiegato - 'Ebrei di Francia' non vuol dire nulla, noi siamo cittadini francesi che sono Ebrei come altri sono di altre religioni".

La dichiarazione di Sharon arriva nel momento in cui l'opinione pubblica francese e' sensibilizzata per una serie di atti razzisti ed antisemiti ma anche per la vicenda della falsa aggressione antisemita nella metropolitana ad opera di sei marocchini (della quale abbiamo scritto di recente) che ha suscitato reazioni anche fra i politici.

Le autorita' israeliane hanno fatto rilevare qualche mese fa che la Francia e' il Paese in cui si e' verificato il maggior numero di incidenti antisemiti nel 2003.

Il numero di Ebrei di Francia che sono emigrati in Israele nel 2003 in realta' si e' abbassato, ma era in precedenza cresciuto di oltre il doppio rispetto agli anni 2000 e 2001, per cui la direzione dell'Agenzia ebraica in Francia, l'organizzazione che si occupa degli Ebrei che rientrano in Israele, aveva fatto previsioni su numeri elevati per il prossimo futuro.

In quell'occasione il Gran Rabbino di Francia aveva reagito affermando che "la comunita' ebraica in Francia e' sempre ben vista, felice, e prevede di restare".

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