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NOTIZIARIO del 7 gennaio
2004
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Democrazia
economica e legalita' in Europa Secondo Jacques Attali, ex-eminenza grigia di François Mitterand, la foto vedette di politica internazionale, l'istantanea della nuova Yalta del Terzo Millennio, é quella che ha visto riuniti Bush, Putin e Jiiann Ze Min. La Cina é diventata la nuova fabbrica per tutto il mondo. Si dà il caso che il liberismo da giungla che caratterizza l'economia globalizzata abbia più chances di svilupparsi in paesi post-comunisti nel quale la rete di protezione sindacale, molto indebolita da 50 anni di autoritarismo, non é in grado di contrastare efficacemente gli appetiti smodati di profitto e di migliorare i livelli salariali, perché la molla dell'espansione si fonda sul basso costo della forza lavoro e sulle facilitazioni fiscali. Gli Stati Uniti - dice Attali - sono tuttavia di fronte ad una bolla finanziaria artificiale, di proporzioni colossali, fondata su un deficit pauroso del bilancio pubblico (dell'8%) e sull'indebitamento di tutti i cittadini, grazie al ribasso del tasso di interesse bancario. Oltre che di un attacco terroristico, i cittadini americani hanno paura di perdere il posto di lavoro, in seguito alle delocalizazioni industriali, perché entrare nelle liste dei disoccupati é la fine di tutto (assicurazioni, salute, mutui per la casa, scuole per i figli, ecc.) L'Europa non era presente nella foto-vedette della Yalta che ha sancito il nuovo patto di acciaio. Priva di una costituzione politica, che avrebbe potuto assicurare i principi cardini di una governance economica e sociale e rafforzare un modello alternativo alla giungla economica globalizzata, essa arriverà al suo allargamento a 25 priva di quella fisionomia giuridico-costituzionale coerente, tanto necessaria per contrastare efficacemente l'aggressivo e selvaggio modello anglosassone di espansione. I pacchi bomba recapitati ai vari esponenti delle istituzioni europee via posta sono un segnale sinistro da non sottovalutare, spia estrema di un disagio realmente sentito. Per questo sarebbe assolutamente necessario non farsi incantare dalle sirene liberiste, che hanno bisogno di guerre preventive, per sequestrare le risorse, e di delocalizzare in permanenza accrescendo la divaricazione sociale in ogni paese: la grande emergenza, oggi, non solo é il terrorismo ma anche la povertà. Si tratta di salvare l'economia di mercato, la trasparenza di tutto, compresi i posti di lavoro e il risparmio. Si tratta dunque di elaborare regole giuridiche severe, perché non ci siano dérapages illegali. Il Fondo Monetario Internazionale, dopo aver individuato alcune patologie (come il riciclaggio del denaro sporco da parte della criminalità organizzata o il finanziamento del terrorismo internazionale), ha parlato anche di abusi finanziari da parte dell'imprenditore, cioé quelli che identificano le opacità che rendono impossibile la governance economica. Per curare questo terzo aspetto della patologia economica gli ostacoli sono molti, perché i porti delle nebbie si sono moltiplicati. Occorrerebbero misure contabili preventive, come l'indicazione che dovrebbe figurare nel bilancio delle imprese di quelle componenti presenti nei Paesi off shore (nel caso Parmalat c'era, ad es, la Bonlat), quei Paesi già figuranti nella lista nera messa a punto dal F.M.I. Non ci sarebbe più alcuna opacità. E tutti gli organi di controllo, interni, esterni, locali, nazionali e internazionali potrebbero intervenire più facilmente, e per tempo. Prima del diluvio. Ora si tratta di mettere nero su bianco e precisare in Europa queste regole, tramite una direttiva. Questa é una richiesta da trasmettere alla prossima assemblea dei girotondi, delle associazioni e dei partiti che si riunirà il 10 e l'11 gennaio per decidere delle elezioni europee. Non si vive di sole liste. * gia' direttrice dell'Istituto italiano di cultura di Marsiglia by Bollettino Osservatorio _____________ I
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